Il terzo umanesimo

di Francesco Argento

 

“Nell’uomo nascente il Padre ripose semi di ogni specie e germi d’ogni vita. E   secondo che ciascuno li avrà coltivati, quelli cresceranno e daranno i loro frutti. E se saranno vegetali sarà pianta; se sensibili sarà bruto; se razionali, diventerà animale celeste; se intellettuali, sarà angelo e figlio di Dio. Ma se, non contento della sorte di nessuna creatura, si raccoglierà al centro della sua unità, fatto di spirito solo con Dio, nella solitaria caligine del Padre colui che fu posto sopra tutte le cose starà sopra tutte le cose”.

Giovanni Pico della Mirandola

 

In cosa consiste l’umanesimo? Nel prendere coscienza del valore unico ed inestimabile dell’uomo, e di conseguenza nello sforzo costante teso sviluppo delle sue capacità, in primo luogo di quelle legate al suo pensiero scientifico, sociale, culturale e spirituale.

Il primo umanesimo fu quello nato nella Grecia antica e poi proseguito con la civiltà romana. Permise all’uomo di costruire basi intellettuali, sociali, culturali ed economiche che hanno caratterizzato ed ispirato l’evoluzione della nostra società fino ai nostri giorni.

Il secondo umanesimo diede vita al Rinascimento ed ebbe il suo culmine con l’Illuminismo. Consentì ai nostri antenati di edificare complesse ed avanzate organizzazioni sociali e di uscire dai vincoli plurisecolari imposti fino ad allora dalla natura, per far sorgere prima ed accrescere poi quella tecnoscienza che ha cambiato ed ancora oggi sta vorticosamente cambiando il mondo.

L’uso delle tecnoscienze, peraltro, ha generato molti gravi problemi all’ecosistema e all’organizzazione socioeconomica della collettività. Differirli o non affrontarli significa avviarci a un declino irreversibile e alla lunga soccombere. Per risolverli è indispensabile elaborare progetti innovativi e di ampio respiro, concepire inediti modelli di sviluppo ed avere il coraggio di cambiare.

È un compito difficile ed impegnativo. Se convenientemente assolto rappresenterà una vera svolta nel percorso che sta compiendo la nostra civiltà, e sarà una salutare iniezione di fiducia ed entusiasmo per la nostra specie. Per essere all’altezza di questo compito è necessario l’avvento di un terzo umanesimo. Quali caratteristiche deve avere questo umanesimo? Nei primi decenni dello scorso secolo il filosofo francese Henry Bergson, rendendosi conto della necessità di ben governare l’impetuoso sviluppo delle tecnoscienze che stavano velocemente cambiando la vita delle società e degli individui, affermava che il corpo dell’uomo, avendo ampliato a dismisura la propria capacità di mutare la natura, attendeva un supplemento di anima per poter conferire a questa sua azione trasformatrice il necessario discernimento. Di conseguenza l’umanità, secondo il pensatore parigino, aveva un urgente bisogno di geni mistici.

Parafrasando questa sua espressione, il compito del terzo umanesimo è quello di generare dei geni mistici. Donne e uomini capaci di uscire dalle anguste e malsane strettoie di un Ego narcisistico e perciò debole. Donne e uomini dotati di saggezza, in grado di dar vita ad un’etica fondata sull’inclusività e sul senso di comunità, di liberare pienamente le proprie potenzialità intellettuali, emotive e creative. La risoluzione dei problemi su scala planetaria e delle difficoltà individuali presenti nella nostra vita quotidiana dipende da tale evoluzione. Essa determinerà il nostro progresso o il nostro triste crepuscolo.

La psicoterapia può dare un importante contributo all’affermazione di questo terzo umanesimo. Le potenzialità individuali sono ostacolate nel loro sviluppo, alcune volte persino soffocate, dalle paure, dai sensi d’inadeguatezza, da ansie ed angosce partorite da esperienze malsane o carenti del giusto livello di sostegno e di affettività. La psicoterapia è concepita proprio per colmare simili carenze e per lasciarsi alle spalle queste esperienze; per indebolire l’emotività “cattiva”, quella caratterizzata dal domino delle ansie e delle paure, e per rafforzare l’emotività “buona”, quella delle energie costruttive, della forza motivazionale, del coraggio e della perseveranza. La psicoterapia, inoltre, insegna ad andare al di là delle affermazioni superficiali, dei discorsi anonimi ed inconsistenti.  Aiuta a creare visoni pluralistiche ed ampie; in poche parole a pensare in maniera profonda ed a decifrare adeguatamente la realtà interiore e quella che ci circonda.

Esistono percorsi psicoterapeutici progettati per sciogliere e per superare gli ostacoli emotivi che si frappongono alla piena fioritura delle potenzialità individuali fruibili ed utili a chiunque. Non solo quindi predisposti per coloro che lamentano disagi, ma per tutte le persone che vogliono attrezzarsi nel migliore dei modi per affrontare le sfide e le difficoltà della vita.  Nel Regno Unito e nella Germania – paesi nei quali esiste un servizio di psicoterapia finanziato dallo Stato – i benefici economici e sociali per gli individui e per la collettività arrecati dalla psicoterapia sono ben visibili ed adeguatamente documentati. Questo è però un tema che merita una trattazione a parte per la sua importanza.

 

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